Jesús Casla
Terapeuta di BioDecodificazione –
Decodifica Biologica
e Ipnosi Clinica Riparatrice
www.dbr-casla.com
BioNeuroEmozione BioDecodificazione Decodifica Biologica Madrid Verona Italia
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Il menarca è il primo sanguinamento mestruale della donna e tra gli 11 e 12 anni, segna l’inizio della pubertà. Rappresenta, senza dubbio uno dei più importanti passi nella vita di ogni donna.
La donna raggiunge la maturità sessuale nel momento in cui il suo corpo comincia a produrre quegli ormoni femminile che le daranno la possibilità di concepire. L’arrivo delle mestruazioni mostra che lo sviluppo ormonale ovarico funziona in maniera adeguata: con il menarca si compiono tutta una serie di processi fisiologici e anatomici che rendono attivi gli estrogeni prodotti principalmente dalle ovaie e il progesterone, fondamentali nelle modificazioni della mucosa endometriale. La produzione ormonale permette lo sviluppo e l’apparizione di nuovi connotati fisici come la crescita del seno, la maturazione di utero, vagina e tube di Fallopio.
La prima mestruazione è spesso preceduta da fastidi addominali che annunciano questa nuova tappa di vita; la ragazza osserva (a volte) sconcertata e spesso probabilmente disinformata, l’irrompere di grandi cambiamenti corporea e allo stesso tempo emotivi, risultato della “rivoluzione ormonale” in atto.
L’età e le circostanze in cui la bambina ha la sua prima mestruazione sono molto importanti: devono essere valutate e interpretate perché possono determinare come vivrà e affronterà i diversi passaggi che l’aspettano, incluso la sua predisposizione o meno a soffrire determinati sintomi e problemi di salute. Come e quando arriva la prima mestruazione evidenzia la natura e la misura dei possibili conflitti emotivi di questa adolescente rispetto alla propria femminilità, sessualità, al modello osservato in sua madre e a come vive il ruolo sociale e culturale assegnato. Se questi traumi esistono, lasciano profonde conseguenze che marcheranno l’intera sua vita.
Menarca precoce
Si sono registrati casi eccezionali di bambine che hanno avuto la loro prima mestruazione alla precocissima età di sei anni senza aver avuto sviluppo del seno o l’apparizione del vello pubico. Questi casi cosi’ precoci hanno spesso come causa principale una particolare sensibilità dell’utero all’azione degli ormoni sessuali. In questi casi estremi è presente un evidente sfasamento biologico, psicologico e intellettivo dal momento che la bimba, appare più grande della sua età, ma rimane mentalmente una bambina.
Tradizionalmente la medicina occidentale ha preso in esame diverse possibilità che forse influiscono nella precocità del menarca. Una di queste è il peso alla nascita. Le bimbe che nascono con un peso molto basso parrebbero predisposte a uno sviluppo accelerato per recuperare questo ‘ritardo’ iniziale nella propria crescita e nel proprio peso e ciò determinerebbe un anticipo della prima mestruazione. Quindi per la medicina un incremento dell’indice di massa corporea (IMC) nell’infanzia e nell’adolescenza, per la resistenza all’insulina su base genetica, spiegherebbe, almeno in parte, l’anticipazione del menarca.
Sembra che anche il consumo abbondante di proteine animali e prodotti a base di soya possano provocare un’anticipazione nel menarca per il sovrappeso. Al contario, si pensa che diete ricche di fibre, proteine vegetali e vitamina D influiscano nel ritardare il processo di maturazione sessuale.
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Le situazione di stress nell’ambiente familiare vissute durante l’infanzia contribuiscono sicuramente all’anticipo del menarca. La prima mestruazione presuppone tanto l’inizio del processo di autoaffermazione della ragazza rispetto alla propria famiglia, quanto il primo passo verso la propri autonomia: un menarca in un ambiente familiare tossico acquisisce un significato di ‘affermazione personale’ e un tentativo di ‘dissociazione’ da queste situazioni di tensione e difficoltà. Sotto altri aspetti la ragazza con menarca precoce sta lanciando alla propria famiglia un chiaro messaggio: non vuole più essere trattata come una bambina -probabilmente sovraprotetta- senza alcuna autonomia.
Molte volte il menarca precoce arriva a bambine – adulte, bambine parentalizzate, bambine che hanno dovuto assumersi molto giovani la responsabilità di sostituire una madre assente e, per esempio, prendersi cura dei fratelli più piccoli o curare la propria madre malata, o depressa. La figlia parentalizzata, o bambina – adulta, si vede forzata a velocizzare la propria maturazione perché le circostanze della vita la portano ad assumersi un ruolo che non le corrisponderebbe. Si trova espropriata di tappe preziose per la sua maturità, si trasforma in una donna in temi in cui ancora dovrebbe essere bambina. Questo ruolo di donna farà si’ che la sua maturazione affettiva, intellettuale e biologica si accelleri. In casi del genere è molto comune che la prima mestruazione arrivi prima del normale.
Questa maturazione accelerata possiamo osservarla anche da un punto di vista psicologico, più concretamente nella possibile esistenza di un “complesso di Elettra“. La bambina che sente di avere una relazione affettiva incompleta con il padre manifesta quella che in psicologia si definisce “complesso di Elettra“: cerca di ottenere, inconsciamente, l’attenzione e l’affetto del padre in rivalità con la madre. Questo desiderio può velocizzare la maturazione fisica e biologica nel tentativo di essere più attraente come donna. Questa maturazione accelerata può e di norma implica, un anticipo della prima mestruazione.
Situazioni vissute in età puberale di parentalizzazione e di maturazione accelerata, incrementano per queste giovani, la possibilità di soffrire in tempi successivi, di ansia e depressione.
Menarca tardivo
Generalmente si considera un menarca tardivo, detto anche ritardo puberale, se la prima mestruazione si presenta dopo i 15 anni. La medicina prende in esame diverse possibilità per spiegare questo ritardo, ad esempio il mancato sviluppo degli organi sessuali e l’insufficienza ovarica prematura.
Si devono anche considerare alcune patologie croniche che spesso ritardano l’inizio della pubertà: malattie gastrointestinali, infezioni renali, respiratorie, la celiachia non diagnosticata e non trattata.
Anche l’attività fisica eccessiva o molto intensa provoca il ritardo nella prima mestruazione, come accade a molte atlete di alto livello. Abitualmente le sportive hanno uno sviluppo più lento. Dall’infanzia, integrano nella loro quotidianità esercizi intensi e sistematici. Si sono realizzati studi che dimostrano un ritardo promedio di 5 mesi nell’arrivo del menarca per ogni anno di allenamento fisico nell’infanzia. Diciamo questo senza tenere in conto l’utilizzo di sostanze_permesse e non- per potenziare le prestazioni, che incidono in forma evidente e chiara nella fisiologia e nello sviluppo fisico e muscolare delle giovani sportive.
Anche un abbassamento di peso eccessivo (con indice di massa corporea inferiore al 17%) o un’alimentazione inadeguata o insufficiente, provocano un ritardo nel menarca. Da questo punto di vista nelle cosiddette società sviluppate, non possiamo trascurare un chiaro e pregiudiziale influsso sulle adolescenti, delle mode. L’imposizione di determinati canoni di bellezza, accessibili solo con diete alimentari estremamente severe, può compromettere seriamente la salute e un favorire un considerevole ritardo nel menarca.
Di fatto quando l’adolescente soffre di problemi alimentari, anoressia, bulimia, il menarca ritarda e se già mestrua, le mestruazioni possono interrompersi (amenorrea).
La ragazza anoressica manifesta odio verso il proprio corpo, pretendendo con la sua riduzione di peso, di eliminare inconsciamente, qualsiasi segno fisico di femminilità. Questo non necessariamente significa che una donna che inconsciamente rifiuti la propria femminilità non sia femminile, ma piuttosto che non le risulta attraente il ‘ruolo sociale’ della donna. Donne che rifiutano e temono la propria sessualità. Hanno la sensazione di non avere un’identità, o di non avere il proprio spazio in famiglia. Desiderano “sparire”, essere impercepibili. Hanno ovviamente una bassissima autostima. L’adolescente bulimica invece, prova un inconscio sentimento di disgusto rispetto alla propria immagine, ma non solo rifiuta la propria femminilità, come l’anoressica, ma rifiuta il modello materno e di donna offerto dalla propria madre percepito emozionalmente e affettivamente, insoddisfacente o incompleto.
Il menarca ritardato è piuttosto comune, ma non ha particolare ripercussioni sullo sviluppo sessuale e sulla fertilità della donna. È comunque importante per la giovane avere il sostegno della famiglia per far fronte a angosce e complessi. Inconsciamente la ragazza che ritarda la prima mestruazione desidera rimanere bambina. Probabilmente teme le responsabilità di iniziare il proprio cammino autonomo, di definire la propria personalità, identità e indipendenza al di fuori del clan. Resiste ad abbandonare questo status sicuro, protetto e conosciuto in seno alla famiglia.
Le mestruazioni ritardate o scarse esprimono per la decodifica biologica, un rifiuto inconscio della propria condizione femminile, del proprio corpo e della sessualità. Durante la maturità questo rifiuto può persistere manifestandosi come amenorrea.
Il menarca ritardato implica anche, il non avere una chiara consapevolezza di sé, della propria identità, del proprio ruolo in famiglia e nel mondo. Queste donne faticheranno ad affermarsi nella vita e rispetto alla propria famiglia. Ha problemi nel trovare la propria identità e difficoltà nel reclamare riconoscimento . Sono donne che sentono una profonda incertezza su chi sono e quindi nel modo in cui si relazionano al mondo e alla vita, donne con tendenza a svalutarsi e che quindi potranno soffrire di problemi osteoarticolari e osteoporosi.
Può capitare che il menarca tardivo si manifesti anche in figlie primogenite che appunto come prime nate, si sforzano inconsciamente di accentuare e rinforzare questa affinità psicologica e transgenerazionale con la linea paterna e sopratutto con il padre, ritardando la prima mestruazione per nacondere quanto possibile, la condizione di ‘femmina’. Altre volte un menarca tardivo può essere determinato dal Progetto Senso: bambine aspettate e ‘pianificate’ per nascere maschi. Questo comporta un chiaro problema di identità dalla più tenera infanzia: la bambina, che nella sua memoria più profonda sa di questo ‘progetto’ parentale troncato, cerca di dissimulare il proprio aspetto femminile annullando o ritardando lo sviluppo fisico per assicurarsi l’amore, l’affetto e l’attenzione dei genitori.
Tanto nel menarca precoce come nel ritardato, si deve prestare attenzione anche a: la presenza di dolore e l’entità delle prime emorragie mestruali.
La giovane che ha una prima mestruazione dolorosa (dismenorrea) probabilmente sta scoprendo il proprio corpo e la propria sessualità con vergogna e senso di colpa. Può essere stata cresciuta e educata in un ambiente religioso severo interiorizzando una serie di credenze che identificano la sessualità come un qualcosa di ‘sporco’ e ‘proibito’. Avere un menarca doloroso in casi del genere, manifesta rabbia e ira profonde contro queste norme sociali, culturali e religiose che le sono state imposte. Questa dismenorrea può essere anche stata provocata da norme inter-familiari che lei considera ingiuste ma che non può sovvertir; ad esempio il fatto di essere stata spodestata dalla propria primogenitura dai genitori a favore del fratello maschio nato dopo di lei.
Quando invece il menarca è abbondante (menorragia) spesso la giovane donna si sente asfissiata e manipolata da un ambiente familiare che le impedisce di sviluppare e mostrare la propria personalità, circostanze vissute come limitanti e che le impediscono di affermarsi in autenticità.
Non capita spesso che le adolescenti siano ben informate e preparate dal punto di vista emotivo ai cambi che implica l’arrivo della prima mestruazione. E’ necessario invece in questo delicato momento, che la famiglia faccia il possibile per alleviare la pressione e le incertezze che queste adolescenti possono sentire rispetto ai grandi mutamenti interni ed esterni. Questo appoggio renderà più facile e naturale capire e accettare quello che sta accadendo, per accettarsi e amarsi con tutte le loro capacità e potenzialità.